2 recensioni per L’ultima notte di X
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€14,00
Quando lo spazio si restringe fino a diventare asfittico le parole diventano la chiave di volta per raggiungere la verità. America, anni Cinquanta, nello scenario cupo di una cella si srotola il confronto fra due uomini: un condannato a morte e il suo sorvegliante. Uno, uxoricida che continua a professarsi innocente, l’altro, dai modi rudi e dalla curiosità truce. Tutto in una notte, la notte prima dell’esecuzione. Ed è così che Ciravolo ci serve una storia indoor che ha i contorni di un duello, lo spazio dei dodici passi separato da una fila di sbarre, il tempo scandito come il conto alla rovescia prima dell’apocalisse degli uomini. Immersi in dialoghi serrati e colpi di scena da manuale, si cade nell’angoscia e nella frenesia tipiche dei grandi noir. E quando si raggiunge la verità, alla fine del fiato, rimane una storia che ha in sé il genoma temporale di un’opera da palcoscenico.
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Fla_Via –
Libro acquistato per puro caso grazie alla raccomandazione della libraia de la Fumettolibreria di Catania, è stato una vera propria rivelazione. La prima parte del libro appare come una “normale” storia Noir, la seconda parte si reinventa in uno scenario completamente diverso, parte a un ritmo normale e si snocciola poi in un susseguirsi di colpi di scena piuttosto sincopato e senza fine. Un susseguirsi di scatole cinesi. Bello!
Marco Camalleri –
Ci sarebbe da dire: e la chiamano piccola editoria. La verità è che a forza di frequentare solo librerie indipendenti e piccoli editori mi rendo conto che ho al mio attivo una quantità di belle cose che i supergruppi editoriali e i superdiscount del libro mai mi avrebbero potuto dare.
Questo libro è un regalo di compleanno di Grazia Di Bella, una delle spacciatrici di libri che mi stanno regalando così tante emozioni.
È un noir (e a me i noir non piacciono particolarmente), ma quella di Ciravolo è una bella scrittura e soprattutto mette in scena il confronto tra secondino e condannato a morte, tra un bene e un male che spesso hai difficoltà a distinguere realmente. C’è tanto dentro e ovviamente pochissimo da poter dire della trama senza svelare nulla dell’intrigo.
È un libro come piace a me, pochissimi personaggi e dialoghi serrati e ben fatti.
È un libro che invidio su un tema che mi ha sempre intrigato. Prima di leggerlo avevo scritto sul mio blog una piccola annotazione:
“Il prigioniero e il secondino. Riesco spesso a essere entrambi. E mi chiedo chi è la vittima e chi il carnefice. Il colpevole che sconta la sua giusta condanna o la guardia che osserva compiaciuto il crollo della dignità. L’assassino che affoga nel rimorso o il sorvegliante soffocato dal dolore.
Entrambi siamo forse gli spettatori dell’avverarsi di un fato. Questo forse dovrebbe essere il dilemma al quale io, improbabile spettatore non pagante di questa povera messa in scena, provo invano soluzione.”
È un libro che consiglio.