Morfo blu – Una metà del mondo (vol. 1)

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16,00

COD: 978-88-99268-67-1 Categoria:

Granterre è un territorio sopravvissuto ad alcune guerre e circondato da un muro invalicabile e ben protetto che lo isola dal resto del pianeta. Il suo cuore pulsante è rappresentato dal Palazzo dove il Primo Ministro, preda dei suoi fantasmi, vive insieme a pallide e inconsistenti figure: i notabili.

La vita del popolo è apparentemente molto ordinata e armonica ma in realtà ogni azione è monitorata dal Governo; l’iniziativa personale è scoraggiata e persino i sentimenti vengono adeguatamente “indirizzati”.

Venice è una ragazza sedicenne, disarmonica nel corpo e nella mente, che non riesce ad integrarsi con il contesto in cui vive. La sua esistenza cambia all’improvviso quando una serie di eventi, all’apparenza dipendenti dal caso, la conducono nei sotterranei di Granterre, un mondo parallelo in cui può far emergere le sue potenzialità.

1 recensione per Morfo blu – Una metà del mondo (vol. 1)

  1. Nino Russo

    Principale protagonista del romanzo di Laura Naselli è l’ambiente chiaramente orwelliano.
    Nella regione di Granterre, nella quale si svolgono i fatti narrati, si vive separati dal resto del mondo.
    A Granterre è prescritto tutto: quali lavori svolgere, quando e con chi sposarsi ed è proibito quasi tutto, anche pensare. Theo III, il Primo Ministro, vuole esser amato e temuto dal suo popolo e fa del suo stato il regno dell’ipocrisia e della violenza. Venice, la principale figura del romanzo, è una ragazza di sedici anni “compressa nel su mondo di incompletezza e bruttezza”.
    I personaggi del romanzo sono molti e tutti importanti nell’economia del racconto che è molto complesso anche per il valore simbolico che talvolta assumono essi stessi.
    Il romanzo appartiene al genere fantapolitico ma con chiare allusioni alla reale condizione umana di sempre.
    Ha come tema l’anelito alla libertà ma non solo quella politica bensì pure quella dell’anima così spesso imprigionata anche nel cuore della nostra società che ama dirsi libera da atavici pregiudizi ma che una miriade di persuasori cerca di omologare.
    Non per niente uno spiraglio di luce si apre quando Venice prende coscienza della realtà: “Bisogna sempre guardare il male negli occhi per sconfiggerlo”.
    E questo si può ottenere solo mediante una cultura libera e pluralistica, morale ma non ipocrita. Alla cultura va affiancato l’amore declinato in tutti i sensi perché senza la generosità che nasce soltanto da esso, non è possibile sconfiggere opportunismo e quieto vivere. Interpretato in questo senso il romanzo acquista valore di paradigma morale.

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